mercoledì 24 luglio 2013

La fine è il mio inizio

Ultimamente leggo molto e come sempre, accade che mi viene voglia di scrivere. 
Allo stesso tempo però ho sempre avuto qualche reticenza a scrivere di libri che ho letto, al massimo li cito in riflessioni o vaneggiamenti miei medesimi. Dev'essere che scrivere di libri mi ricorda sempre i riassunti, o le odiatissime domande di comprensione dei primi anni di scuola che quasi i libri te li fanno odiare (e questo lo sa bene Pennac! .... visto come cito bene?)
Ma Tiziano Terzani è troppo ispiratore per stare zitti zitti e non condividere. 
Ho letto solo questo libro, "La fine è il mio inizio", ma ho la strana sicurezza che di questo autore sia proprio il migliore. Sono le riflessioni di viaggi, quelli fisici e numerosissimi, e quello unico e intimo della vita. 
Ricordo che uno scrittore era convinto che accanto al titolo del proprio libro l'autore dovesse mostrare anche l'età a cui l'ha scritto, come d'altronde il lettore dovrebbe annotarsi a che età ha letto il libro. Giustissimo!
Ecco perchè ho la presunzione di dire che è il migliore di Terzani. Perchè la sua voce, attraverso la penna del figlio, non poteva essere più onesta e completa nel raccontare come ha vissuto vita e fatti alle sue passate età, e come li rielabora alla fine della sua vita. E' un invito al viaggio, alla conoscenza, allo studio per qualcosa di bello, all'amore e curiosità per il diverso. Semplice, ma così genuino, così possibile perchè lui ne è testimone e per nostra fortuna anche voce. Fortuna ancor più grande, dice, è che non è l'unico e che questo dovrebbe essere la normalità.
Mi è piaciuta la riflessione sugli studi, in particolare quelli universitari, una volta destinati solo ad una élite e adesso così comuni. La differenza stava nelle motivazioni, una volta si studiava perchè la famiglia ne aveva i mezzi e per il desiderio di maggiore cultura, tutto qui, non si sceglieva certo un indirizzo universitario perchè grazie a quello si trovava più lavoro. A quel punto mi veniva l'impulso di consigliare il volume a tutte le matricole di Economia!
Ci ricorda la nostra storia, la storia italiana, il gelato dei ricchi e rifiutare i dolci nelle case altrui. Credo che per tutti in quegli episodi, Tiziano abbia dato voce alle nonne d'Italia!
Poi racconta la sua storia al figlio maschio, un altro personaggio ribelle come il padre, a cui evidentemente lascia il testimone delle sue idee e dei suoi valori. Perchè, spiega Terzani, il suo desiderio più grande per il figlio Folco è la libertà, di condurre una vita fuori dai legami e dalle costrizioni della società, mentre per la figlia Saskia tutt'altro programma! E' una donna, e sarà sempre meno libera per l'obbligata devozione alla famiglia, ai figli. Forse da Terzani non mi aspettavo tale conclusione, ma ammetto che anche se Virginia Wolf ha ucciso l'Angelo del Focolare, la natura femminile è abbastanza differente. 
C'è poi sempre un personaggio secondario meraviglioso in tutte le storie, un po' come la amatissima professoressa Mc Granitt, ed è la moglie Angela. A Virginia forse non sarebbe piaciuta, ma la sua forza e devozione sono ammirevoli. 




1 commento:

  1. Roberta, scusa il mio italiano imperfetto e anche gli errori, ma volevo ringraziarti della visita che hai fatto al mio blog.
    La ricambio e mi trovo con uno spazio molto interessante e variato. Cercherò di venirci il piú spesso possibile.
    Tanti cari saludi da Buenos Aires.

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